Una vita in piscina con addosso e nel cuore la cuffia ed i colori della Rari Nantes Florentia, con cui ha conquistato per ben sedici volte consecutive il titolo di goleador (dal 1969 al 1985), due scudetti ed una coppa Italia. Ex attaccante della nazionale è stato medaglia d’oro ai campionati mondiali di Berlino (1978), argento alle olimpiadi di Montreal (1976) e bronzo alla Coppa del Mondo, Campionati mondiali, campionati europei. Da allenatore è stato campione d’ Italia ed ha vinto una Len champions Cup ed una supercoppa Len, alla guida della Fiorentina Waterpolo femminile. Attualmente è il tecnico della Rari Nantes Florentia.
Quando mamma Rari chiama, impossibile resistere. Nei momenti di difficoltà in cui oltre all’affetto serve la fermezza, non poteva che esserci lui. Un giocatore, simbolo. Anzi, il giocatore simbolo: Gianni De Magistris da Firenze, classe 1950, professione campione!
Nonostante la sua storia sia il manifesto di un’intera generazioni di sportivi, ancora oggi “Il Dema” conserva il piglio e la passione di sempre.
…“Sono felice di allenare questi ragazzi, per me è motivo d’ orgoglio essere qui”.
Non usa mezzi termini il tecnico quando si riferisce al gruppo: ”Vedere Mislav (Tomasic ndr) a trentaquattro anni allenarsi in piscina con cinque ragazzi del duemila, mi fa venire i brividi.
Sul nuovo progetto Rari il tecnico si apre a cuor leggero: “Ci sono voluti tre mesi prima di accettare questo incarico, ma alla fine ho creduto in questo nuovo percorso tecnico, strutturale e organizzativo. Se non ci fossero stati questi tre elementi ora saremmo a discutere d’ altro”.
Parole al miele a cui gli fa da eco un monito: “La nostra, è una storia ingombrante. Siamo la società sportiva toscana con più titoli alle spalle, ma per vincere questo non basta. Non dobbiamo avere fretta, i risultati arriveranno. Il nostro obiettivo principale oggi è quello di riaccendere la passione della gente. Tornare a far parlare di noi con l’orgoglio di un tempo, in cui nelle strade di Firenze si chiedevano t’ha visto la Rari ne ha fatti quindici. Non bisogna nascondersi, vincere aiuta a vincere e noi siamo qui per caso (A2 ndr) e non dobbiamo dimenticarci da dove veniamo. D’accordo con la società abbiamo voluto restituire la Rari a Firenze, ed i fiorentini. Abbiamo richiamato molti giovani del nostro settore giovanile che erano in prestito in giro per l’Italia, ed altri invece abbiamo preferito lasciati crescere altrove. Per tornare in alto servono idee, progetti e serenità.
Gianluca Rosucci