Nome Matteo, Cognome Astarita, professione Bomber.
Nato a Savona ma fiorentino d’adozione Matteo Astarita a un anno dalla sua malattia esce allo scoperto e racconta i suoi mesi difficili e lo stop temporaneo alla pallanuoto giocata.
37 anni compiuti lo scorso febbraio, ventidue anni di serie A1 e due in A2, con la Florentia, che oggi lascia con la bellezza di 395 goal in sette stagioni e una media goal strepitosa di 56 goal a campionato.
LA MALATTIA Attaccante purosangue, allenatore di pallanuoto e vita da atleta Matteo il 4 novembre 2021 in seguito ad un banale incidente in macchina che lo costrinse ad una serie di accertamenti, scopre “fortunatamente” di avere una cisti all’interno dell’emisfero destro del cervello di entità sconosciuta fino all’intervento, arrivato dopo vari rinvii a causa del Covid lo scorso 15 settembre c/o il centro CTO di Careggi, identificato come Astrocitoma (tumore benigno).
Oggi, finita la riabilitazione Matteo è tornato in acqua ad allenarsi da “disoccupato” portando avanti sempre con la Florentia la scuola nuoto, in attesa di tornare a giocare ed allenare, attività quest’ultima costretta a lasciare a stagione in corso lo scorso marzo, per motivi esclusivamente legati alla malattia.
“Vorrei ringraziare innanzitutto il personale medico e sanitario di Careggi per la sensibilità e la professionalità, la mia famiglia, i miei amici e il Presidente Andrea Pieri che in questi mesi mi ha garantito di far parte ancora della famiglia Rari Nantes, come figura di riferimento per i giovani. Superati i problemi post operatori e finita la riabilitazione con la logopedista ho ripreso ad allenarmi con la stessa voglia e lo stesso entusiasmo del primo giorno in attesa di tornare a giocare qualche gara ufficiale, magari in un campionato minore. In attesa dei controlli che dovrò superare ogni sei mesi, per ora mi reputo un “fortunato”, ma quando ci si trova di fronte a queste bestie mai abbassare la guardia, così come nella pallanuoto”.