A cinque anni da quel fatidico 2 gennaio 2013, giorno in cui la Procura della Repubblica ordinò un’esecuzione di sequestro preventivo delle aree demaniali sulle quali dal 1904 è ubicata la sede della Rari, sembrerebbe finalmente giungere al capolinea la partita più lunga della storia tra rinvii e rimbalzi di responsabilità.
Una vicenda lunga e snervante giocata tra i tavoli dei tribunali fiorentini dal presidente Andrea Pieri, in prima persona tra processi, sentenze favorevoli, rinvii e passaggi di competenza.
Un caso giudiziario che ha danneggiato fortemente l’attività dell’associazione, ma non la storia di una delle società più longeve e gloriose della Toscana e d’Italia che ha sofferto e soffre giudiziariamente pur essendo legittimata e in possesso delle conformità urbanistiche ed edilizie necessarie. Come dimostrano le due autorizzazioni idrauliche del Genio Civile rilasciate nel 1965, per la costruzione della vasca e nel 1968 per l’edificazione delle rimanenti strutture dell’area concessa 113 anni, che restano la pietra miliare su cui sostanzialmente si fonda il nuovo progetto del Comune.
A conferma di tutto questo, dopo anni di attesa è arrivata qualche giorno fa l’ufficialità e la diffusione da parte del Comune di Firenze, del progetto preliminare di riqualificazione della riva sinistra dell’Arno, proposto in seguito alla modifica della legge regionale 21/2012 del 17 maggio 2016 che di fatto legittima urbanisticamente l’esistenza della sede della Rari Nantes Florentia.
Grande soddisfazione da parte del Sindaco Dario Nardella che ha mostrato tutta la vicinanza delle istituzioni in questo percorso ancora in salita, ma che comincia a trovare qualche riscontro positivo come lui stesso ha confermato, citando La Pira: “L’impegno delle istituzioni è sotto gli occhi di tutti, ma bisogna andare avanti nel rispetto delle regole. Aspettiamo fiduciosi il parere della Regione Toscana che dal 2015 è l’Ente competente e avrà il compito d’integrare e chiarire meglio la norma attraverso l’intervento legislativo. La Rari oltre ad essere un bene collettivo per la città è un grande esempio sociale e sportivo e come diceva La Pira, male non fare, paura non avere e visto che noi facciamo solo il bene per questa città andiamo avanti con tenacia nel rispetto delle regole”.
Alle parole del sindaco fanno eco quelle dei rappresentanti del Consiglio regionale Titta Meucci e Massimo Baldi e quelle del Presidente del consiglio regionale Eugenio Giani: Il documento presentato dal Comune è un ottimo punto di partenza sulla quale la Regione si muoverà con determinazione per agevolare questo progetto di riqualificazione. Quando si parla di Rari tutte le forze politiche si uniscono come dimostra la legge 33 del 2016, approvata all’unanimità da tutte le forze politiche a dimostrazione che in alcuni casi il buon senso supera l’integralismo tecnicistico”.
Alle dichiarazioni delle autorità si aggiungono quelle del presidente della Rari Nantes, Andrea Pieri: “Ho accolto con grande soddisfazione il progetto preliminare di riqualificazione della riva sinistra dell’Arno da parte del Comune di Firenze, che vede i manufatti della Rari Nantes del 1965/68 oggetto di restyling mantenendo le autorizzazioni di nulla osta idraulica e realizzazione progettuale.
Dopo oggi resto fiducioso che Regione Toscana, autorità di bacino e sovraintendenza accolgano velocemente quanto proposto e documentalmente asserito dal Comune. Da parte nostra opereremo per garantire a Firenze il mantenimento di un pezzo della sua gloriosa storia, e ai fiorentini la possibilità di continuare a far crescere i propri figli in un ambiente sano e sportivamente qualificato”.